Teatro

MASSIMILIANO PIRONTI: QUANDO UN SOGNO TI METTE CON LE SPALLE AL MURO

MASSIMILIANO PIRONTI: QUANDO UN SOGNO TI METTE CON LE SPALLE AL MURO

Massimiliano Pironti, classe 1981, dopo la partecipazione al programma Amici (2004), nel 2007 interpreta il ruolo di Pollo, co-protagonista dello spettacolo Tre metri sopra il cielo, ispirato al libro di Federico Moccia (regia di Mauro Simone). Le critiche di giornalisti e pubblico sono entusiaste. Successivamente, il regista Maurizio Colombi lo sceglie come protagonista della nuova edizione del musical Peter Pan. Nella scorsa stagione ha interpretato il ruolo di Mungojerrie nel musical Cats di Andrew Lloyd Webber, con la regia di Saverio Marconi e le coreografie di Daniel Ezralow. Nel 2010 gli è stato assegnato il prestigioso premio Sandro Massimini. Quest’anno interpreta Jimmy Kaminsky nel musical Flashdance, prodotto da Stage Entertainment Italia.

Massimiliano, parlaci del tuo personaggio.
E’ un personaggio che al pubblico arriva immediatamente. E’ un ragazzo scapestrato, una sorta di poco di buono, ma in fondo non è cattivo. Arriva a compiere un gesto estremo perché nessuno gli dà retta e lo aiuta a realizzare il suo sogno.

Nello spettacolo, però, non si fa riferimento a cattive compagnie che possono trascinare Jimmy…
No, quello di Jimmy è un vissuto amaro che non viene raccontato più di tanto, ma quando si costruisce un personaggio, c’è sempre una vita dietro a un carattere. Una condizione che aiuta il pubblico a capire chi sei in quei primi tre minuti durante i quali quel personaggio entra per la prima volta in scena.

Il tuo personaggio si esprime al massimo nella canzone “Non mi arrendo mai”…
Sì, è il momento in cui Jimmy tenta di comunicare la sua voglia di riscatto; tuttavia nessuno lo ascolta e lo incoraggia a realizzare il suo sogno, come invece accade per Alex, e alla fine si troverà con le spalle al muro. Rispetto a Pollo, in Tre metri sopra il cielo, Jimmy è un personaggio triste: vuole fare il comico, ma in realtà si sente solo, anzi lui è solo.

Dopo il successo dello scorso anno con Cats, cosa rappresenta con te questa esperienza con la Stage Entertainment?
Un’esperienza nuova, bellissima; sicuramente Flashdance è una grande produzione, della quale sono contento di fare parte, senza nulla togliere alla Compagnia della Rancia. L’arrivo della Stage ci voleva per l’Italia, ma si tratta di due grandi realtà per il musical nel nostro paese che, secondo me, si trovano bene a lavorare insieme. E anche noi performer, lavoriamo tutti per un’ottimale resa del tour. A livello personale, poi, tutti i giorni per me è una crescita, che prosegue soprattutto tutte le sere sul palcoscenico.

Flashdance è in scena al Teatro Alfieri di Torino fino al 13 marzo; successivamente sarà ancora in tour in Italia e arriverà a Roma, Teatro Olimpico, dal 13 aprile.